Umberto Scapagnini, sindaco di Catania, lascia la poltrona di primo cittadino per candidarsi al Senato: "Voglio portare la mia esperienza di amministratore a Palazzo Madama". Il presidente della Provincia etnea, Raffaele Lombardo, rimetterà il mandato in scadenza per correre alla presidenza della Regione
CATANIA - Umberto Scapagnini si dimetterà questa sera da sindaco di Catania, carica che ricopre dal 2000. Lo ha detto lo stesso esponente di Forza Italia spiegando che firmerà le dimissioni dopo avere partecipato all'ottava della festa della Patrona della città, Sant'Agata, e che sarà "candidato al Senato". La cerimonia è prevista alle 21 a Palazzo degli Elefanti.
"Voglio portare a Palazzo Madama - spiega Scapagnini - la mia esperienza di scienziato e medico ma anche di amministratore, per puntare a fare sviluppare in Italia la ricerca. Naturalmente da Roma potrò continuare a lavorare con per Catania".
Umberto Scapagnini, 66 anni, napoletano, medico personale del presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, docente di Farmacologia nell'ateneo di Catania, ha insegnato anche all'università della Pennsylvania e al Mit di Boston. È stato europarlamentare di Forza Italia dal 1994 al 2004, ricoprendo anche l' incarico di presidente della commissione Ricerche dell'Ue. Dalla primavera del 2000 è sindaco di Catania: era stato riconfermato nell'incarico nel maggio del 2005, ottenendo il 52,2% della preferenze, contro il 45,7% del candidato del centrosinistra, Enzo Bianco.
Anche il presidente della Provincia di Catania, Raffaele Lombardo, si dimetterà questa sera, anticipando di alcune settimane la scadenza naturale dall'incarico che ricopriva dal 2003. Il leader del Movimento per l'autonomia rimetterà il mandato dopo avere presieduto una riunione della sua giunta. Lombardo ha ribadito che si candiderà alla presidenza della Regione Siciliana "senza cercare alleanze" ma allo stesso tempo senza "accettare o subire condizionamenti o accordi".
L'eurodeputato ha anche ribadito che sarà capolista del Mpa alle prossime elezioni nazionali. "Il Movimento per l'autonomia - ha ribadito - non fa parte del centrodestra ma ne è alleato". Lombardo ha rimarcato che "il Mpa non entrerà nel Pdl". "Non abbiamo chiesto di essere annessi - ha aggiunto - nè contratteremo la democrazia e la nostra terra in cambio di seggi. Perchè questo sta accadendo in queste ore: piccoli partiti che si sciolgono in cambio di candidature e seggi".
Lombardo non ha escluso "alleanze con il centrodestra alle prossime elezioni nazionali" ma, ha osservato, "ci dovrà essere il nostro simbolo in evidenza" e ha definito "strana e poco comprensibile" l'ipotesi di poter correre senza l'Udc alleata. "Ma la situazione politica - ha concluso - si evolve continuamente. Io dialogo con tutti quelli che vogliono realmente fare gli interessi della Sicilia. Vedremo cosa accadrà".
Raffaele Lombardo, 58 anni, è parlamentare europeo dal 1999 e fino ad oggi era anche presidente della Provincia di Catania, incarico che ricopriva dal 2003. È leader del Movimento per l'autonomia che ha fondato nell'aprile del 2005 dopo essere uscito dall'Udc, che è risultato determinante nelle precedenti amministrative a Catania e Messina.
Nell'aprile 2005 costituisce quattro liste, tra cui il Movimento per l'autonomia che, raccogliendo complessivamente il 20% circa di voti, si rivelano decisive per rieleggere Umberto Scapagnini (Forza Italia)a sindaco di Catania. Alle elezioni politiche del 2006 si allea con la Lega Nord Padania di Umberto Bossi, sancendo il Patto per le Autonomie che si schiera con la Cdl e Silvio Berlusconi.
12/02/2008